- Dettagli
- Categoria: Territorio
Il territorio del comune di Asciano si estende per 215,51 kmq sulle colline dell'alta valle del fiume Ombrone.
La popolazione totale del territorio comunale raggiunse, nel 1991, le 6.210 unità con una densità di 29 abitanti per kmq. Nel corso dell'Ottocento il numero degli abitanti era salito in maniera costante: 6.252 nel 1830, 6.805 nel 1881 e 9.268 nel 1936; nel 1951 Asciano contava 9.734 unità, poi con vistoso calo passa agli 8.070 abitanti del 1971 e ai 6.019 del 1981.
Il territorio del comune di Asciano si trova al centro di quel sistema di colline argillose, a sud-est di Siena, nell’alta valle del fiume Ombrone, chiamato Crete Senesi. Le crete senesi sono delle caratteristiche ondulazioni del terreno di natura calcarea, incise da profonde erosioni e marcate dalla quasi totale assenza di zone alberate. Cambiano colore (dal viola, all'oro, al bianco) secondo le stagioni e sono quanto rimane dei fondali di un mare poco profondo, assente ormai da un milione di anni. Sulle crete prosperano specie vegetali quali l’odorosissima l'Artemisia marittima, il Polio, la Santoreggia, il Timo; alimentando le pecore al pascolo, tali essenze influenzano il gusto del loro latte, dal quale viene infatti ricavato il tanto particolare formaggio aromatico delle crete, tipico di questi luoghi.
Il centro di Asciano è situato nell'alta valle dell'Ombrone e immerso nel suggestivo paesaggio delle crete senesi, lungo l'antica via Lauretana, una strada in cui si alternano lande argillose e casolari rustici, boschetti di querce e castelli medievali, selve di cipressi e piccole pievi di campagna.
Asciano è uno dei paesi più significativi della provincia senese sia per la storia che per l‘arte.E’ stato definito “un piccolo regno di grandi memorie” in riferimento alle opere che possiamo vedere sul suo territorio, dai cimeli etruschi e romani alle costruzioni medioevali , fino alle pitture dei più apprezzati artisti del XIV, XV e XVI sec. e da qualche anno anche le testimonianze pittoriche dell’800. Il centro storico conserva ancora un’impronta medioevale sia per la struttura urbanistica tuttora leggibile , sia per la presenza di pregevoli edifici religiosi e civili, Tra questi ricordiamo la Basilica di S.Agata, la bella Fontana di Piazza del Grano , la Torre civica con alla base la Fontanina della Mencia . Asciano, inoltre, offre al visitatore interessanti raccolte museali;: il Museo Archeologico ed il Museo d’Arte Sacra ospitati presso Palazzo Corboli ed il Museo Cassioli interamente dedicato ai due grandi artisti ascianesi dell’800, Amos e Giuseppe Cassioli.
La Storia
Di origini chiaramente medievali, il territorio di Asciano fu abitato sin dai tempi più antichi, come testimonia il ritrovamento di una necropoli etrusca a Poggio Pinci
Altra zona archeologica presente nel territorio, oltre a quella di Poggio Pinci, è il tumulo di Molinello che prende il nome dal podere in cui è situato. Il comune di Asciano è situato proprio al centro di questo suggestivo itinerario di arte etrusca.
Della vita in epoca romana resta invece nell'abitato un grande frammento di pavimento a mosaico.
Le prime notizie di Asciano in epoca medievale risalgono all'inizio dell'VIII secolo e si riferiscono alla contesa tra i vescovi di Siena e di Arezzo per il possesso di alcune chiese, tra cui appunto la Pieve di Asciano; nel IX secolo il castello era feudo dei conti Cacciaconti, che proprio da Assìanum, il centro più importante dei loro possedimenti, presero il nome di Scialenghi. Alla fine del XII secolo passò sotto il dominio di Siena, che ne fece sede di vicariato. L’importanza economica e strategica del paese favorì l’interesse dei fiorentini che, nel 1234, lo devastarono. Nel 1554, insieme a Siena, entrò a far parte dello stato mediceo. Il paese, infatti, non era solo una famosa piazza commerciale, ricca di fiere e mercati in cui si smerciavano cereali, foraggi, vino e olio, ma anche un luogo rinomato per le industrie tessili, del cuoio e della ceramica, la cui produzione è durata fino alla metà del XIX secolo.
«Garbati ascianesi». E' questo l'epiteto che ancor oggi designa gli abitanti di Asciano. Secondo gli storici locali, l'appellativo di «garbati» deriva dal consistente apporto che le milizie del borgo diedero ai senesi nella famosa battaglia di Monteaperti nel 1260, in cui i ghibellini di Siena inflissero una dura sconfitta ai guelfi fiorentini. Secondo un'altra versione, tuttavia, questo aggettivo deriva dal nome delle lane che nel XIV secolo venivano importate dalla regione portoghese dell'Algarve.
Nel territorio venne costruita l'abbazia benedettina di Monte Oliveto Maggiore, fondata nel 1313 da Bernardo Tolomei. L’abbazia fu un importante centro religioso, ma anche culturale ed economico, diventando particolarmente nota e vitale nel periodo Rinascimentale.
Particolarmente interessante da vedere è la Badia di Rofeno e il Romitorio, una casa colonica in mezzo al bosco che conserva tratti di mura ed il porticato di un vecchio convento. Nel territorio si trovano anche i bei castelli di Gallico e Leonina e la Torre di Sant'Alberto. Da non perdere il circuito delle ville e dei palazzi del Cinque e Seicento, che comprende Palazzo Venturi, Medane e la Buoninsegna. Ad Asciano riveste un ruolo di particolare interesse turistico il Museo Etrusco, in cui vengono conservati i reperti rinvenuti nella necropoli etrusca di Poggio Pinci. Il Museo, inaugurato nel 1959, è stato riaperto nel 1983.
In passato Asciano affiancava all'allevamento del bestiame (ovini e suini) e alle attività agricole (che producevano cereali e foraggi, viti, olivi, gelsi, alberi da frutto, zafferano e patate) qualche manifattura tessile: la lavorazione della seta, le tintorie e le fornaci di terraglie e maioliche, esportate poi a Firenze e ad Arezzo, erano alcune delle maggiori attività legate al terziario. L'agricoltura rappresenta ancora oggi una componente importante della vita economica del comune, mentre ha un discreto rilievo anche l'allevamento ovino e suino. Ma al parziale decrescere delle attività agricole non ha fatto riscontro un adeguato sviluppo industriale, il che spiega l'emigrazione di manodopera avvenuta negli ultimi anni. Le industrie presenti riguardano la lavorazione dei metalli, del travertino e del marmo provenienti dalle cave della zona.
Oggi il comune di Asciano conta più di seimila abitanti e una discreta vitalità socio-economica: il suo centro storico conserva immutato il suo aspetto medievale, ricco di memorie e di tradizione, e nelle sue vie si svolge, un fine settimana al mese, il «Mercatino delle Crete».
STEMMA. Di rosso, alla branca di leone recisa movente dal cantone sinistro e impugnante un'ascia manicata al naturale (Decreto del Presidente della Repubblica in data 12 ottobre 1953).
GONFALONE. Drappo di colore rosso al palo di bianco, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in argento: «Comune di Asciano» (Decreto del Presidente della Repubblica in data 5 giugno 1954).
L'ascia sostenuta da una zampa di leone rappresenta, da oltre quattro secoli, la laboriosità della comunità di Asciano. L'immagine è quella dell'accetta toscana usata dai boscaioli per sfoltire o abbattere gli alberi e, con tutta probabilità, sta in rapporto di assonanza col nome del paese.